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La nostra Storia

Furono la volontà di cambiamento e il “patriottismo” a guidare i primi soci della Pro Loco Caiazzo. L’idea di fondare una Pro Loco fu dell’allora sindaco Loreto Severino, che ne fu Presidente dal 1963 al 1965. Fu lui a pubblicizzare tra amici e collaboratori l’idea di promuovere il turismo caiatino. Lo scopo era quello di valorizzare al massimo il luogo che, seppur non ricchissimo di monumenti, era ed è colmo di testimonianze storiche. Inoltre Caiazzo necessitava di un forte messaggio culturale: si doveva offrire in questo contesto l’opportunità di trasformare la mentalità di piccolo borgo e allo stesso tempo preservare la natura che, fortunatamente, ancora oggi rimane abbastanza incontaminata poiché il progresso non ha prodotto danni irreparabili all’habitat. Il messaggio culturale doveva diffondersi attraverso iniziative non inflazionate ma originali e uniche, tanto da stimolare l’interesse sulla zona caiatina dei tantissimi turisti italiani e stranieri che giungevano nelle nostre terre. L’idea piacque molto, soprattutto a coloro che, alla nascita dell’Associazione nel 1963, ne divennero Consiglieri: Giuseppe Campana, Angelo Claudio Costantino, Maria Iagrossi, Nino Imperato, Giovanni Marcuccio, Maria Mugione e Augusto Russo. Essi collaborarono con il Notaio Gaetano D’Alessio nella redazione del primo statuto. La sede fu concessa dal Comune e inizialmente era situata in Piazza dei Martiri caiatini. Solo nel 1984 fu spostata in quello che è il medievale Seggio dei Cavalieri presso piazza Giuseppe Verdi - ora Piazza S. Stefano – in cui si trova attualmente.

Il logo scelto fu inizialmente lo stesso del comune; uno stemma con una croce rossa in campo azzurro e quattro gigli d’oro ai lati. Sulla croce sono posizionate due mani congiunte e il motto TA-PRO che sta a significare “coronata pro fide”. Verso la fine degli anni ’70 il logo fu modificato in quello attuale che rappresenta un galletto con una stella a sinistra e la scritta Caiatino a destra.

Sin dalla sua nascita la Pro Loco si dedicò ad organizzare eventi che avrebbero riscosso un enorme successo di pubblico. La prima manifestazione fu una Retrospettiva di pittura con i quadri dell’artista caiatino Vincenzo Severino ed una Collettiva di pittura con Antonio De Core, Aniello Russo e Vincenzo Carpine che presentarono lavori a tema libero. La mostra fu allestita al secondo piano dell’Istituto “Ave Gratia Plena” in via Giulio Cesare D’Ettorre. Nel 1964 fu organizzato il Festival della canzone caiatina, imperniata sul recupero delle canzoni composte ai primi del Novecento da autori caiatini – Ettore Savastano, Luigi Avezzano, Raffaele De Sorbo, Ortensio Severino, Carlo Fiore, Francesco Maioriello e Domenico Pasquariello - e sulle canzoni più in voga in quel periodo, diffuse in occasione dei primi Festival di Sanremo e del Festival di Napoli tra cui “Oi’ maggio, oi’ mà” e “Sti veste nere” . La kermesse ebbe luogo in Piazza G. Verdi che divenne arena naturale per ospitare spettacoli ed artisti di fama internazionale. Agli spettatori, in quanto giurati, era dato l’onere e l’onore di votare per la migliore canzone e il miglior cantante. Furono ospiti d’onore i famosi cantanti partenopei degli anni ’50 Gloria Christian e Nunzio Gallo. Presentò lo spettacolo Giovanni Marcuccio – che per l’occasione dipinse il Panorama di Caiazzo, opera che funse da sfondo scenografico sul palco. La gara fu vinta da Carolina Pepe ma successo clamoroso ebbe “Lazzarella” cantata da Concetta De Biase. Nello stesso anno si formò il Gruppo Teatro Caiatino che dal 1964 al 1990 presentò circa trenta opere teatrali dando vita e risalto alle manifestazione teatrali con Teatro in piazza e Teatro d’inverno. Per la prima volta la Pro Loco trasformò il centro storico in teatro sotto le stelle. In Piazza Verdi fu allestito un vero e proprio teatro all’aperto che richiamò centinaia di visitatori e risvegliò il centro storico dal suo usuale torpore notturno. Nel 1974 fu rappresentata la commedia “Napoli è …immobile” in cui si esibì Antonio Casagrande; nel 1975 la commedia latina di Plauto Aulularia che vide la partecipazione di G…… Taranto. E ancora Mpristeme ‘a mugliereta di Eduardo Scarpetta rappresentato dalla Compagnia Sannazzaro con la partecipazione di Luisa Conte e Pietro De vico (1976). Il teatro d’inverno vide rappresentate, invece, le commedie di Eduardo De Filippo tra cui Natale in casa Cupiello (1975), Filumena Marturano (1976), Questi fantasmi (1977), Il Cilindro, Quei figuri di 30 anni fa, È arrivato ‘o 31 (1978), Ditegli sempre di si (1981), Non ti pago e Chi è più felice di me (1983), Uomo e galantuomo (1988). Altri spettacoli furono La mandragola, Le formicole rosse di D. Rea realizzata dalla Compagnia amatoriale Casagiove, Li nepute de lu sinneco di Eduardo Scarpetta. Il Gruppo Teatro, diretto da Giovanni Marcuccio, è tutt’ora in attività e riscuote grande successo ogni qualvolta si esibisce presentando commedie di autori conosciuti ed anche lavori teatrali scritti da Corrado Grasso e dallo stesso Marcuccio come Scommettiamo? (1991), Vù cumprà (1992), Se ci sei (1993), Il Testamento (1996), Il Ciarlatano (1999), Astuzie femminili ovvero 67: a’ panz ‘e Carmelina. Ma torniamo agli anni Sessanta. Le elezioni tenutesi nel 1965 non riportarono Severino a dirigere la vita amministrativa e la Pro Loco, perduto il punto di riferimento, sospese le sue attività limitandole alla realizzazione di mostre artistiche e all’espressione di pareri su alcuni problemi legati alla civica amministrazione. Dal 1964 al 1973 la Pro Loco non svolse attività perché mancavano i fondi necessari. Ma è con l’istituzione delle Regioni nel 1970 che l’Associazione iniziò a vivere uno dei suoi momenti più floridi. Dopo dieci anni dalla sua nascita furono proprio i giovani a rilanciarla (tra i quali l’attuale presidente) con una Mostra di progettazione e la prima Mostra fotografica. Essa si concentrava sulle bellezze del centro storico, deturpato dal vecchiume e dall’incuranza per i suoi monumenti che furono per la prima volta sottoposti all’attenzione dell’intera cittadinanza. Il 1970 fu anche l’anno dell’istituzione del premio letterario Città di Caiazzo per la poesia inedita e della prima estemporanea di pittura con tema Caiazzo nel paesaggio e nel costume. Le attività ripresero, però, a pieno nel 1972 quando il sindaco dr. Francesco Sorbo, su invito dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania, si interessò a ricostituire la Pro Loco di Caiazzo. Egli chiamò l’unico superstite del vecchio consiglio (Giovanni Marcuccio) affidandogli l’incarico di riprendere le iniziative dell’Associazione così come concepite dal Programma Regionale dell’Assessorato al Turismo Campano. Nel 1973 Giovanni Marcuccio, con un gruppo di nuovi soci, ricostituì davanti al notaio Gaetano D’Alessio l’Associazione Pro Loco con un nuovo statuto che fra l’altro contemplava, oltre agli organi direttivi ed amministrativi, cinque settori di attività riguardanti l’economia, il mondo del lavoro e quello degli spettacoli che avevano come scopo preciso la promozione turistica. Lo Statuto proposto e approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Associazione con pubblica assemblea fu inviato all’Assessore al Turismo Regionale. I firmatari dello statuto furono Giovanni Marcuccio, Domenico Tessitore, Antonio Sgueglia, Ferdinando Fiore, Maria Iagrossi, Laura Mastroianni, Luigi Marra e Rosano Orchitano. Il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Associazione, guidato da Giovanni Marcuccio nel ruolo di presidente, dipendeva dall’EPT (Ente Provinciale per il Turismo) e dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania. Fu così che iniziò il cammino di un’Associazione che nel corso degli anni divenne sempre più incisiva ed importante per il Comune. Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione come primo punto del programma dell’anno 1973 ebbe quello della realizzazione di una Mostra di Progettazione che nasceva da un interrogativo: «Caiazzo è pronta ad assolvere il ruolo di città turistica?». La Mostra di Progettazione fu realizzata l’anno successivo dai consiglieri della Pro Loco, dagli studenti caiatini di Architettura e dell’Accademia delle Belle Arti, quali Alfredo Mastroianni, Domenico Iagrossi e Nerino Ciervo. La mostra presentava delle tavole con ipotesi d’intervento per il recupero del centro storico, la creazione di strutture ricettive e per il tempo libero. Non fu trascurata l’illuminazione pubblica, infatti fu proposto di sostituire i vecchi organi illuminanti con le lanterne che oggi possono essere ammirate nei vicoli. I progetti e le tavole presentate nella Mostra di Progettazione furono conservate in un contenitore metallico messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale. Pur avendo qualche decennio prima controllato la conservazione di quegli atti, essi a distanza di ventidue anni scomparvero con il contenitore che li custodiva. Tutte le iniziative dell’Associazione erano purtroppo accettate con chiara passività da parte dei commercianti e da altri operatori economici locali. Sull’Associazione gravava la calunnia che la indicava artefice dell’aumento della tassa di famiglia approvata dall’amministrazione Severino, della quale sarebbe andata una parte all’Associazione Pro Loco. La Pro Loco, però, non si fermò, anzi i suoi attivi e dinamici componenti proposero iniziative per il recupero delle Attività artigianali e, per questo, nel 1977 fu istituita la Mostra dell’Artigianato, prima con artigiani locali e successivamente con gli artigiani del Medio Volturno e della Provincia. Nel giro di pochi anni le Mostre richiamarono centinaia di visitatori provenienti da tutte le parti della Regione. Il luogo che ospitava le opere – in legno, ferro, uncinetto ed altro - fu l’edificio della Scuola Elementare “Pier delle Vigne” del Centro Storico di Caiazzo. In questo stesso periodo la Pro Loco formulò la prima catalogazione dei beni storici, artistici, archeologici e monumentali della Città: i quadri presenti nelle Chiese; i Portali catalani, durazzeschi e barocchi; le Terme romane; la Piscina Limaria della frazione San Giovanni e Paolo; le Mura Sannite, i Palazzi del ‘600 e del ‘700 ed infine il Castello longobardo. Nel 1978 la Pro Loco di Caiazzo fu tra le fondatrici dell’ U.N.P.L.I. Campania e per la prima volta portò a conoscenza dei caiatini la realtà agrituristica già fiorente nell’Italia Settentrionale. Il rapporto sempre più costante dell’Associazione con gli organismi provinciali e regionali consentì la realizzazione di convegni, tavole rotonde ed incontri sull’agriturismo, su osservazioni al Piano Regolatore e su altre problematiche legate allo sviluppo economico. Alcune delle aziende agrituristiche che più trassero profitto da questo lavoro furono “Eden” di Antonio Sangiovanni. Negli anni ’80 l’Associazione si dedicò anche al problema dell’inquinamento del nostro territorio e realizzò le marce ecologiche Tra natura e storia (1982), la Marcialonga (1989) collaborando con al cune associazioni sportive locali. Il Presidente Giovanni Marcuccio recuperò e presentò il costume tradizionale caiatino indossato successivamente dai componenti del Gruppo Folk Kaiatia, nato nel 2004 grazie alla volontà di Giuseppe Sangiovanni e organizzato dal signor Saverio Palazzo. Raccolse, inoltre, dal Movimento Culturale Caiatino il Premio Letterario Città di Caiazzo e l’affiancò alle prime Estemporanee di Pittura con tema “Caiazzo nel Paesaggio e nel Costume”. Il Consigliere Antonio Sgueglia, tesoriere dell’Associazione, propose l’istituzione dell’Estate Caiatina che prevedeva spettacoli per tutti i tre mesi estivi e che registrò manifestazioni di grande rilievo artistico grazie all’aiuto dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania. Esempi ne sono “La Nuova Compagnia di Canto Popolare” con Beppe Barra; il balletto spagnolo di Josè de la Vega; i Sadici Piangenti in occasione della Prima Sagra del Melone; i concerti dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli. Nelle varie edizioni dell’Estate caiatina furono presentati anche spettacoli con Luisa Conte e Pietro De Vico, poi Tony Esposito e la sua banda, con Roberto Murolo; concerti di musica contemporanea con Tullio De Piscopo e Bruno Venturini, offerti dall’Assessorato al Turismo della Regione Campania. L’eco più clamoroso si ebbe quando, per l’amicizia tra il presidente Marcuccio e il dottor Dante D’Onofrio - responsabile regionale dei Rapporti Culturali e Artistici con l’Estero -, Caiazzo ospitò durante l’Autunno Musicale degli anni 1985-95 formazioni di artisti stranieri di musica classica e leggera come il Balletto delle Iahora Tahiti hawaiane; il gran balletto del Senegal; il corpo di ballo della Cambogia; un corpo di ballo ungherese e uno delle Canarie; e poi i concerti con Aristid von Wurtzler e le Arpiste dell’Università di New York; von Wurtzler con l’Orchestra degli Hungarian Virtuosi; Nino Cascio e l’Orchestra da Camera dell’Associazione Jervolino. L’Autunno Musicale consisteva in una serie di concerti sinfonici, corali e per solisti, da effettuare nella Cattedrale S. Maria Assunta, ed organizzati dall’Ente Provinciale per il Turismo di Caserta d’intesa con il teatro San Carlo di Napoli. La Pro Loco, però non si è dedicata solo agli spettacoli e al divertimento ma anche alla letteratura. A tal scopo furono indetti numerosi Premi Letterari che registrarono una crescente partecipazione di concorrenti. Le poesie finaliste furono lette di anno in anno da artisti famosi come Antonio Casagrande, Giuseppe Anatrelli, Gianni Baviera, Arnoldo Foà, Riccardo Cucciolla. Non fu trascurato nemmeno lo sport, in particolare il ciclismo, proposto e curato nella parte organizzativa dal vicepresidente Domenico Tessitore. Si ebbero così molte edizioni delle finali del Campionato regionale di ciclismo categoria dilettanti e corse ciclistiche amatoriali. Si tennero anche corse campestri tra le quali Fra Natura e Storia e Cento Chilometri dei Gladiatori. Nel 1982 il Consigliere Antonio Almaviva proponeva la ripresa della millenaria Fiera della Maddalena. Essa, infatti, aveva origini antichissime e prevedeva il baratto di bestiame e derrate da parte di contadini che, fuori le mura di Porta Vetere, attendevano il 22 luglio per consegnare il raccolto e pagare così le tasse ai Signori di Caiazzo. La collinetta di S. Giovanni dagli albori della vita cristiana fino al 1960 – data in cui la manifestazione si interruppe a causa di alcuni lavori di edificazione del territorio – durante il periodo a cavallo della Maddalena era invasa dal bestiame. Attualmente la Fiera ha perso le caratteristiche di una volta e si presenta come una sorta di mercato dove si vendono non solo prodotti locali ma ogni tipo di mercanzia. Ed è con lo scopo di diffondere e tutelare le identità locali che l’Amministrazione Comunale e la Pro Loco hanno proposto l’allestimento di diversi stand illustrativi che mettano in risalto l’importanza degli antichi mestieri artigianali in modo da far comprendere al pubblico il lavoro e la professionalità che si nasconde dietro ogni prodotto finito e soprattutto la necessità di conservare e tramandare i segreti degli stessi “mestieri artigianali”. La manifestazione aveva, inoltre, l’intento di contribuire allo sviluppo del turismo enogastronomico e culturale del paese. Le aziende possono ancora oggi presentare, valorizzare e pubblicizzare in tale occasione i propri prodotti in uno scenario suggestivo quale il centro storico della Città di Caiazzo, unitamente ad esposizioni di carattere popolare per mantenere inalterato quanto più è possibile lo spirito e la tradizionalità della manifestazione. Tutto ciò può avvenire grazie al rapporto sempre più costante tra l’Associazione e gli organismi provinciali e regionali che ha consentito la realizzazione di convegni, tavole rotonde ed incontri sull’agriturimo, sull’enogastronomia locale e su altre problematiche legate allo sviluppo economico del paese. L’azione della Pro Loco è stata incisiva in tal senso. La Pro Loco ha avuto anche l’opportunità di presentare alla Regione Campania un progetto denominato Lo spazio travestito e redatto dal prof. Franco Carmelo Greco, allora ordinario dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”. Dal 1987 al 1989 si svolsero anche i Giochi di Primavera: tra aprile e giugno le contrade e i quartieri di Caiazzo (Castello, Cesarano, Portanzia, Porta Vetere, S.Pietro-Fossi) si riunivano in squadre, ognuna aveva la propria divisa e il gonfalone con lo stemma. I quartieri gareggiavano per un trofeo messo in palio ogni anno. Il regolamento fra l’altro prevedeva che la squadra che fosse risultata vincitrice per tre anni consecutivi conservasse per sempre il trofeo (ciò però non si verificò mai). I giochi si svolgevano presso Largo Fossi ed erano disparati: quelli che ebbero più successo furono…….. Nel 1988 l’Associazione si cimentò nell’arte cinematografica affiancando il drammaturgo Sergio Pacelli nel film “La strega di Frasso”, girato nel bellissimo scenario del Castello medievale caiatino, la cui protagonista era una donna avente il talento di guaritrice dei mali e per questo accusata stupidamente di stregoneria. Lo stesso Pacelli successivamente presentò in piazza Verdi con la compagnia La Piramide la commedia Il malato immaginario di Molière. La Pro Loco passò alla sua seconda esperienza cinematografica girando il lavoro televisivo “Il Matrimonio com’era…” ideato e diretto da Giovanni Marcuccio, ripreso da Orchitano Rosano e interpretato da attori locali. Il lavoro - che raccoglieva usanze, tradizioni, canzoni e detti di Caiazzo caduti nell’oblio - ottenne il primo premio nel concorso C’era una volta… indetto dalla Rizzoli Grandi Opere nel 1994. Il film si è classificato al primo posto per la sezione “Antiquariato della memoria”. Tra gli anni Ottanta e Novanta l’Associazione, pur attraversando terribili crisi economiche ed organizzative, ospitò grandi formazioni di balletti internazionali, concerti di musica classica e sinfonica, preparò la prima guida turistica pubblicata nel 1992 dal Centro Studi Sturziani. La Pro Loco periodicamente ospitò artisti con personali di pittura e istituì anche il Primo Concorso fotografico che si rivelò una chiara denunzia sul degrado di alcuni rioni del Centro Storico, degli immobili delle OO.PP.RR e di altri edifici di valore monumentale, storico ed artistico come Palazzo Mazziotti e la Chiesa dell’Annunziata, entrambi del XVI secolo. Non va dimenticato che per impegno dei giovani della Pro Loco, guidati dal Presidente (allora componente del Consiglio Comunale), furono recuperati dipinti pregevoli del XVI e XVII secolo come “La Madonna delle Grazie con San Girolamo e San Domenico” tempera su legno di Fabrizio Santafede - proveniente dalla Chiesa di S. Maria delle Grazie, adiacente al Cimitero, abbandonata da anni in un deposito della Casa Comunale - e “La Pentecoste”, pala olio su legno (secolo XVII) del pittore siciliano Bernardino Azzolino che era diventata pedana nella Sagrestia della Chiesa di S. Francesco. Tutti i consiglieri della Pro Loco, scelti a far parte della Commissione Integrale Comunale, erano costantemente impegnati ad arginare abusi edilizi e a dettare regole per il recupero e il restauro di edifici di interesse storico. La Pro Loco fu in prima linea nel proporre l’abolizione delle OO.PP.RR. e il passaggio dagli immobili al Comune per il loro recupero e riutilizzo. Nel 1996, alla notizia che il Teatro Jovinelli di Roma era destinato a diventare centro commerciale, la Pro Loco insieme al Comune iniziò la campagna – che ebbe esito positivo- per il recupero del Teatro romano costruito nel 1909 da Giuseppe Jovinelli (impresario, nato a Caiazzo nel 1866, che contribuì all’ascesa artistica di Totò, Petrolini, Viviani e altri grandi artisti del Teatro italiano). Già dal 1984 l’Amministrazione Comunale e la Pro Loco presentarono il Festival Nazionale di Arte Varia “Giuseppe Jovinelli”, kermesse ideata per onorare la memoria dell’impresario caiatino – fondatore a Roma dell’omonimo teatro nel marzo 1909 - che fu realizzata solo nel 1997 con la Direzione Artistica di Fiorenzo Fiorentini. E la partecipazione di B. Boccoli, G. Durano, A. Sandrelli e G. Magalli. L’evento fu presentato nel programma televisivo “Uno Mattina Estate” in due occasioni, Paolo Limiti inoltre ospitò Nicola Sorbo - allora sindaco di Caiazzo - il presidente Giovanni Marcuccio, il Gruppo Folk Kaiatia e altri caiatini che pubblicizzarono prodotti tipici locali. Il Festival riscosse grande successo, ma il rilevante deficit finanziario, registrato alla chiusura della Manifestazione congelò i propositi di ripresentarlo negli anni successivi. La Pro Loco, però, non abbandonò mai l’idea di riproporlo che si realizzò nel 2000 grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Caiazzo e con il patrocinio della Regione Lazio. Oggi il Festival sta per imboccare un indirizzo che sicuramente lo renderà uno degli eventi artistici più importanti della nostra regione. L’intento del Festival è quello di dare omaggio ed ospitalità ai grandi che lo hanno creato; negli anni passati hanno partecipato artisti del calibro di Gianfranco d’Angelo, Patrizio Rispo, Peppe Barra, Manlio Dovì e Pippo Franco. Col passare del tempo è stata coinvolta anche la famiglia di Jovinelli, soprattutto la figlia dell’impresario, Carmelina, che è divenuta figura di riferimento e di stimolo del Festival. Ospiti, convegni, cabaret, spettacoli musicali e teatrali: è tutto questo lo Jovinelli, un appuntamento divenuto ormai fisso per i caiatini e non solo. Una festa della comicità che trasforma la suggestiva Piazza S.Stefano in un grande palcoscenico, un teatro a cielo aperto per gli appassionati dell’arte, del canto e della musica o semplicemente per quanti vogliono trascorrere serate all’insegna della spensieratezza e del buonumore. Tutto il popolo caiatino considera il Festival Jovinelli un orgoglio e soprattutto un’occasione per far visitare e conoscere le bellezze di Caiazzo. Dal 2000 ad oggi, dopo una parentesi di stasi – certamente non legata a mancanza di volontà -, l’Associazione ha vissuto momenti di crisi e solo da qualche anno va sempre più recuperando, sul piano della fattività, e nel contempo programmando iniziative ed attività che fanno da apripista al nuovo che viene senza perdere la propria peculiarità ossia la volontà di promuovere il territorio attraverso iniziative inedite. Tra queste vanno annoverate Passaggiando Caiazzo del novembre 2002 inserita nell’iniziativa “Le città della Domenica” del quotidiano La Repubblica; Aspettando Jovinelli, Festival del Varietà, Premio Jovinelli, motoraduno Moto d’epoca (estate 2003); Pane, olio e frantoi, iniziativa itinerante dell’Associazione Città Slow (novembre 2003); la mostra d’arte I veri falsi d’autore (dicembre 2003) e le varie edizi0oni del Carnevale caiatino. Quest’ultimo è caratterizzato da rievocazioni di antiche tradizioni con sfilate di carri allegorici, di mascherine, canti e balli. Raggiunge il culmine nell’ultima domenica e nel martedì grasso, giorno in cui si svolge la famosa Sfilata dei Mesi in groppa agli asini o ai cavalli addobbati con costumi variopinti ed originali che sfilano per i vicoli e le stradine del paese. Alla fine dei festeggiamenti si celebra il Funerale di Carnevale: un corteo di maschere, guidato da Quaresima, accompagna Carnevale portato a spalla su una scala. Egli ha in bocca della salsiccia perché è morto a causa del troppo mangiare e bere. Dopo la sfilata un vescovo e quattro preti celebrano il funerale, mentre il defunto viene fatto bruciare nel fuoco di uno dei numerosi falò che fanno da cornice all’intera manifestazione. I “ciucci” rappresentano i dodici mesi dell’anno e la vita semplice e genuina che i contadini del posto conducevano in un passato. Oltre ad organizzare queste manifestazioni, la Pro Loco Caiazzo si prende cura delle relazione con le altre associazioni. Ad esempio dal 2000 ha avviato un sempre più concreto e costante rapporto con l’UNPLI e oggi annovera una rappresentanza, nella persona della vicepresidente Maria Fiore nel Consiglio Regionale UNPLI che cura la progettazione per il Servizio Civile delle Pro Loco e i legami fra quelle Pro Loco che hanno radici comuni per storia, tradizione, economia e costumi. Dal 2004 la Pro Loco si avvale della presenza di volontari del Servizio Civile Nazionale, aderendo al progetto “L’arcobaleno nella storia del turismo culturale italiano”, che collaborano al miglioramento dell’Associazione e del territorio. Attualmente tali giovani stanno lavorando alla stesura di una nuova guida turistica di Caiazzo e alla pubblicazione di un ricettario contenente le migliori ricette alto casertane scoperte grazie al Concorso “Piatti Tipici del Medio Volturno”. Il concorso, nato nel 2007 da un’idea di Maria Grazia Fiore, risponde ad una particolare esigenza emersa dopo un’attenta analisi SWOT: la mancanza di un’identificazione specifica e riconosciuta di “prodotto tipico” e di conseguenza di “piatto tipico” del territorio del Medio Volturno. L’area del Medio Volturno (comprendente i comuni di Caiazzo, Alvignano, Castel Campagnano, Castel di Sasso, Dragoni, Pontelatone e Ruviano), la cui origine fonda le radici nei meandri della storia preromana, ha un’economia prevalentemente agricola la cui cultura è portatrice di antichi usi e costumi legati all’alternanza delle stagioni ed alla conseguente ciclicità delle coltivazioni, del tempo del riposo e del lavoro. Attraverso l’enogastronomia dell’area del Medio Volturno si vuole promuovere il contesto geografico e le opportunità che lo stesso può offrire al visitatore amante della natura, delle tradizioni, della genuinità e della cultura locale. È stata cura dell’ente promotore, supportato dai partner, ripetere annualmente l’iniziativa, apportando modifiche e migliorie, frutto dell’esperienza di volta in volta maturata. L’iniziativa ha come obiettivo quello di realizzare per i visitatori un’appetibile e qualificata offerta turistica, enogastronomica e culturale, visto che il territorio di nostro interesse ha un notevole patrimonio di beni culturali materiali ed immateriali e una vasta gamma di prodotti tipici da valorizzare, come i vitigni autoctoni Pallagrello e Casavecchia, l’oliva Caiazzana e il Maialino Nero Casertano. Le varie edizioni hanno riscosso un notevole successo di pubblico e di critica. In media sono stati coinvolti per ogni edizione circa 13 operatori (sia ristoranti che aziende agrituristiche) e ad ogni appuntamento gastronomico hanno partecipato in media 35 ospiti, tra giuria popolare (composta da tutti coloro che hanno prenotato presso la segreteria della Pro Loco Caiazzo) e giuria tecnica (formata da massimo cinque membri), espressione del settore della cultura gastronomica, di quello turistico, di quello della cucina tipica locale, da un esperto di promozione e valorizzazione dei piatti tipici e delle professionalità nel settore della ristorazione. È stato istituito il “Circuito dei Piatti tipici del Medio Volturno” per salvaguardare gli esempi più significativi della cucina locale, promuovendo e valorizzando i prodotti e i piatti tipici; circuito in cui sono stati inseriti di volta in volta gli operatori che con il loro menù hanno risposto alle stimolazioni del Concorso, volte alla ricerca della qualità, dell’equilibrio, della territorialità ma anche e soprattutto del gradimento dei valutatori. Dopo la prima fase di studio sul tipo di offerta delle strutture della ristorazione, la quarta edizione si è concentrata sull’individuazione delle ricette dei piatti tipici meritevoli di essere inserite nel “Circuito dei Piatti tipici del Medio Volturno”, attraverso l’abbinamento ad esse del logo che identifica l’evento. La Pro Loco, inoltre, continua la sua attività teatrale proponendo, durante le varie kermesse che accompagnano il viver caiatino, lavori teatrali che riscuotono enorme successo. Dal 2007 il Gruppo Teatro opera attivamente nella sezione Laboratorio Teatrale con l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Caiazzo “N. Covelli” nell’ambito del progetto “Scuola Aperta”. Ed è sempre con la scuola, in particolare con quella elementare - così come precisato in un Protocollo d’Intesa – che la Pro Loco ha realizza un progetto denominato Il Piccolo Cantastorie. Esso si poneva come obiettivo la conoscenza del proprio paese da parte degli alunni delle elementari, con le sue bellezze naturali, le testimonianze storiche, le tradizioni, il folklore (costituito da balli e canti popolari del passato). Il progetto si è avvalso della collaborazione degli stessi giovani soci che, scelti dalla Pro Loco, si occupano di assistenza ai turisti che visitano Caiazzo offrendosi gratuitamente come guide nelle visite turistiche. È da decenni che la Pro Loco, infatti, assicura l’assistenza ai turisti in visita alla Città ma per i primi anni questo compito era svolto dal Presidente. Dal 2000, finalmente, si è avvalso della collaborazione di un gruppo di giovani studenti universitari. I visitatori che hanno l’opportunità di conoscere Caiazzo e dintorni ricevono l’assistenza da parte di guide dell’Associazione che - diversamente dalle guide turistiche dei grandi centri - danno informazioni non solo di carattere storico-monumentale ma integrano il tutto con vicende, fatti e personaggi locali che hanno partecipato alle pagine più interessanti della vita del popolo caiatino. La costante sensibilizzazione della Pro Loco verso i residenti, le amministrazioni locali attraverso i programmi, le iniziative, i progetti nei vari settori della vita sociale, culturale e artistica - nell’arco di un ventennio - hanno proposto la Città all’attenzione di tutto il territorio nazionale. La sua vocazione turistica, oggi più che mai nota, assicura nell’arco di un anno una notevole percentuale di turisti sia locali che stranieri. Nei primi mesi della sua attività la Pro Loco trovava il settore commercio locale restio, diffidente ed ostile ad ogni collaborazione. Con gli anni il paziente lavoro dell’Associazione ha quasi del tutto demolito il muro che teneva lontano questo settore. Il commercio, uno dei volani più importanti dell’economia locale insieme con quello dell’agricoltura, con il sorgere delle aziende agrituristiche, con l’attiva e penetrante realizzazione e disponibilità della Pubblica Amministrazione, sono diventate le principali leve dell’economia caiatina, in modo particolare gli esercizi di ristorazione e di temporanea residenza. Nell’arco di un anno molte aziende agrituristiche ospitano centinaia di turisti che trascorrono nelle campagne caiatine o in Caiazzo le loro ferie. Nessuna occasione è stata mai trascurata pur di sostenere e assicurare un futuro migliore alla Città. Per stimolare i titolari di aziende di ristorazione, la Pro Loco da qualche anno ha istituito la “Caccia all’olio” - ideata dal consigliere Domenico Ferraiuolo -, altra perla dell’Associazione e di Caiazzo che per la bellezza e la cura dei suoi oliveti è fra le Città dell’olio italiane. Annualmente viene proposta in autunno per far conoscere ed apprezzare sempre di più uno dei prodotti più importanti del caiatino: l’olio di oliva caiazzana. A tale gioco, che coinvolge turisti provenienti da varie zone della penisola, vanno accoppiate le iniziative in collaborazione con il Comune, come le esposizioni e degustazioni dei prodotti tipici tra cui il vino Pallagrello, i formaggi, i salumi e altri prodotti culinari attraverso cui le aziende del territorio possono farsi pubblicità. L’azione della Pro Loco è estesa a tutto tondo dal turismo alla cultura, allo sport, al tempo libero. In tutti i settori la Pro Loco è sempre protagonista o collabora nei migliori dei modi possibili. Non va taciuta la partecipazione alla costituzione di varie Associazioni operanti in Caiazzo come l’Associazione Storica del Caiatino, l’Associazione fotografica “Elvira Puorto”, l’Associazione “Amici di Ochtendung” e la collaborazione nelle attività del Forum giovanile, nell’opera di sensibilizzazione per la salvezza del Museo della civiltà contadina, nell’iniziative della Soprintendenza ai Beni Culturali come la “Settimana della Cultura” e le “Notti bianche”, la collaborazione con la Chiesa nelle Rievocazioni Storiche. Queste ultime sono state ideate dal parroco Antonio Chicherchia e curate dal presidente Giovanni Marcuccio che dal 2005 al 2009 hanno messo in scena episodi riguardanti la vita e soprattutto i miracoli di S. Stefano Menecillo, vescovo e patrono della città di Caiazzo. Con esse s’intende dare alla millenaria festa un significato diverso, allo scopo di far meglio conoscere la vita, le opere e i miracoli del Santo e per ricreare un momento magico, nella mitica atmosfera medievale, di una giornata di festa caiatina dell’anno 1000. Un evento importante, che gode del patrocinio della Regione e della Provincia di Caserta, nonché della Collaborazione della Soprintendenza di Caserta, a testimonianza dell'importanza storica e culturale che la manifestazione riveste. Nel 2005 è stata proposta in particolare la rievocazione storica del sinodo di Capua, relativo all’anno 1007 in cui il vescovo stesso aveva denunciato l’usurpazione delle terre della Diocesi di Caiazzo ad opera dei Conti Longobardi Landone e Adenolfo; quella di una visita pastorale fatta dal santo alla città di Caiazzo durante la Fiera del Ringraziamento voluta da Landolfo V di Sant’Agata, Principe di Capua e Signore di Caiazzo; e quella inerente il cosiddetto miracolo del calice. È il giorno di Pasqua, il vescovo ha celebrato i divini misteri e porge il calice ad uno dei chierici assistenti, perché venga purificato. Secondo l’uso di quei tempi il calice era di vetro, e il buon chierico forse dovette mettere troppa forza nel tergerlo, tanto che si ruppe in molti pezzi. Stefano vede, si fa portare le particelle del calice infranto, prega, e il sacro vaso torna nella primitiva integrità tra lo stupore degli astanti, che vedono manifesto la mano di Dio. All’iniziativa ha aderito tutto il popolo caiatino che è stato diviso in quattro rioni (S. Pietro, Porta Pace, Portanzia, Portavetere), due casali (Cesarano, San Giovanni e Paolo) e quattro contrade (Sant’Angelo, Santa Lucia, Pantaniello e Pozzillo), guidati e rappresentati dai rispettivi Priori nominati dall’allora Sindaco Stefano Giaquinto. La complessa macchina organizzatrice è stata in moto per mesi e, per l’occasione, è stato allestito un laboratorio sartoriale per la realizzazione dei costumi d’epoca, allestito presso le Suore del Centro “Madre Claudia”, che si è avvalso della collaborazione delle migliori sarte e ricamatrici del caiatino. Presso il "Centro Culturale F. De Simone", invece, è stato allestito un laboratorio per scenografie, effetti speciali e grafica, che si è avvalso della collaborazione del maestro Alfonso De Chiara. Oltre a momenti di aggregazione, l’iniziativa ha fatto scoprire, per la prima volta, l’incantevole mondo dei paramenti sacri e delle vesti dei vescovi della Metropolitanìa di Capua. Nel 2006 invece è stato inscenato il miracolo della colonna operato durante la celebrazione pasquale dell’anno 996: il Santo, accompagnato dai chierici, discende fino alla balaustra per amministrare al popolo la Santa Comunione, quando - per la ressa dei fedeli - una colonna di marmo si abbatté sulla folla che gli si assiepava intorno. Un grido di terrore sfugge dal petto dei circostanti; ma tutti rimangono illesi e glorificano Dio che tanto potere aveva dato al loro santo Pastore. Nel 2007 è stato inscenato il miracolo della liberazione di una giovane indemoniata restia al più smaliziato degli esorcisti. Sempre nell’ambito religioso non vanno dimenticate le “Mostre Presepiali” del 2000/01 organizzate dall’Associazione con un successo strepitoso per presenza di visitatori e per la preziosità dei lavori. In questi ultimi anni, in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale con l’UNPLI Caserta, la Pro Loco ha partecipato all’iniziativa “Ferrovia dell’Arte e dei Sapori”, un progetto che si realizza nell’ambito del Programma regionale di marketing territoriale “Montagna Viva”, che intende riscoprire a fini turistici la vecchia rete di trasporto su ferro della Ferrovia Alifana (oggi “Metro Campania Nord-est”), con l’obiettivo anche di recuperare vocazioni e identità della Terra di Lavoro, del Matese e del Monte Maggiore, incentrate sulle produzioni tipiche, sulla natura e su un inestimabile patrimonio storico-artistico. Tale antica linea ferroviaria tuttora attraversa la conurbazione Napoli - Caserta - Santa Maria Capua Vetere, e permette di raggiungere i principali “nodi” di interesse dell’area oggetto di intervento, ovvero le stazioni di Pontelatone, Caiazzo, Alife, Piedimonte Matese. Le tante comunità locali interessate dal progetto sono coinvolte nell’organizzazione degli itinerari e degli eventi in programma, mediante appositi accordi con gli enti locali e soprattutto con le Pro-loco. Gli itinerari, che generalmente si effettuano nelle domeniche del periodo primaverile ed autunnale, hanno un format abbastanza omogeneo che prevede un tratto del viaggio su treno (partenza da Caserta), trasferimento con navette presso i centri storici e i siti naturalistici da visitare, pranzo nelle aziende agrituristiche aderenti all’iniziativa, visite in aziende agricole e cantine o a mercatini tipici, ritorno in treno. Nel 2007 la Pro Loco ha riproposto e realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale la IX edizione del Premio Letterario “Città di Caiazzo” e la quarta Estemporanea di Pittura avvalendosi anche della collaborazione del Centro Culturale “Franco de Simone”. Nel 2009, l’impegno organizzativo nella realizzazione del Festival Jovinelli, ha rinsaldato i rapporti con l’Amministrazione Comunale. I progetti futuri saranno sempre programmati con l’Amministrazione Comunale per la realizzazione delle finalità perseguite dalle Città Slow (una rete di comuni che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori, trasferendo al governo cittadino le esperienze maturate nel mondo enogastronomico) di cui Caiazzo fa parte. A questo proposito l’allora Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Caiazzo, dott. Tommaso Sgueglia, nell’assolvere il compito di vicepresidente nazionale della Città Slow, nei primi mesi del 2009 ha tenuto in Caiazzo l’International Città Slow Meeting con la partecipazione di rappresentanti delle Città Slow di varie nazioni. Il Meeting, avversato da condizioni atmosferiche poco serene, fu comunque un successo notevole sia per i numerosi visitatori, sia per la partecipazione, presentazione e degustazione di prodotti tipici e lavori artistici, con espositori provenienti da varie città italiane. La Pro Loco curò l’organizzazione dell’evento. Un ultimo e interessante progetto redatto con la Com-Cai, Associazione dei Commercianti di recente costituzione, in sintonia con l’Assessorato alle Attività Produttive e con la Camera di Commercio di Caserta (che dovrebbe sostenerla economicamente) è il “Settembre Caiatino”, il cui programma prevede mercatini settimanali con prodotti tipici locali, degustazioni, visite guidate alla Città e spettacoli vari. Tutto ciò dimostra come alla Pro Loco stia realmente a cuore la crescita morale, culturale e civile della propria città. Essa, infatti, non compie solo azioni volte a sostenere i settori dell’economia, dell’ambiente e nella valorizzazione delle bellezze naturali e nella conoscenza della sua Storia, ma va molto più in profondità. È dal cuore, dall’anima che si può realizzare il futuro migliore tanto sperato di questa Città che la renderà sempre più degna di appartenere alle Città Slow. In tutte le attività dell’Associazione Pro Loco Caiazzo, i giovani hanno avuto un ruolo determinante ed è a loro che viene rivolto l’invito affinché si impegnino a portare avanti per se stessi e per l’intera cittadina il sogno di un paese migliore che possa essere considerato un paradiso italiano. Questo sogno può essere realizzato solo in collaborazione con la Pro Loco che quest’anno festeggia il suo cinquantenario e a cui tutti noi auguriamo un lungo e fruttuoso futuro.